Daniele Kihlgren

Imprenditore

Daniele Kihlgren, l’uomo che torna a far vivere i vecchi paesi con tecniche povere e antiche ma capaci di resistere anche ai terremoti: l’italo-svedese Daniele Kihlgren, che ha investito i risparmi di famiglia nel progetto di conservazione del patrimonio culturale rappresentato dalle secolari case di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila), sulle pendici del Gran Sasso. Oggi quel borgo che sembrava destinato al silenzio ha fatto parlare di sé non solo per la bellezza recuperata in funzione di un villaggio-albergo insieme medievale e modernissimo, ma anche perché è stato l’unico centro abitato che, grazie a un restauro sapiente, ha resistito al recente, terribile sisma.

Il “metodo Kihlgren” messo a punto nel paese dell’Aquilano da questo globetrotter che un giorno del ’98, girando in sella alla sua moto Honda 400 restò incantato dalla visione della skyline di Santo Stefano.

Le molecole che compongono la formula felice del “metodo Kihlgren” sono riassunte nella sigla RARO, dalle iniziali di Restauro, Autenticità, Rispetto e Onestà.

Dove interveniamo, chiediamo ai Comuni un vincolo di inedificabilità totale: solo restauro, appunto, niente cubature aggiuntive. Autenticità: è quella che cerca un nuovo tipo di turismo. Rispetto: per l’identità paesaggistica, antropologica, storico-architettonica. Prima di intervenire su Santo Stefano abbiamo registrato ore e ore di interviste con chi viveva qui e poi era emigrato, per sapere com’era il borgo al loro tempo. E infine, Onestà: chi vuole ottenere risultati positivi, deve essere onesto.